ACSD Dao Jing
wudang kung fu
Considerazioni su come orientarsi prima di iniziare la pratica

Questa pagina vuole essere, da un lato, una piccola guida per chi cerca informazioni relative al complesso, vasto ed intricato mondo delle arti marziali e, in generale, delle discipline cinesi e, dall'altro, una presentazione delle discipline praticate nella nostra scuola ed uno strumento per orientarsi nella scelta e nella pratica.

Approcciarsi alle discipline orientali molte volte consiste nello scontrarsi con un groviglio di nomi esotici molto suggestivi ma poco indicativi, tanto che, spesso molti praticanti non conoscono nulla delle origini e delle caratteristiche della disciplina che studiano.
Queste informazioni, invece, servono a capire se ciò che si sta facendo e se gli obiettivi e le richieste che vi hanno mosso nella ricerca saranno soddisfatti nel corso della pratica.

In questo caso il consiglio che possiamo darvi e la regola alla quale ci atteniamo come scuola è che, prima di inizare lo studio di una disciplina, dovete parlare con il vostro futuro maestro per fargli conoscere i vostri desideri e le vostre aspettative da un lato ma anche per rendervi conto se il percorso che state per intraprendere risponde alle vostre esigenze.


Capirete così se potrete entrare in sintonia con quella persona che vi guiderà per lunghi anni.
Dopo questo primo approccio verbale dovete partecipare ad alcuni allenamenti. Questa prova vi consentirà sia di conoscere con il corpo la disciplina verso la quale vi state indirizzando sia di entrare in contatto con il gruppo e l'ambiente nel quale praticherete.

E' difficile diventare abili e saranno necessari anni di allenamento e di attento lavoro e per questo dovete avere pazienza anche nei momenti in cui crederete di non progredire ed avrete voglia di abbandonare lo studio.
Molte volte non capirete il vostro maestro, ma apprezzerete in seguito quanto vi chiede di fare.


Nella vostra ricerca tre parole chiave devono guidarvi e costituire un punto di riferimento: "maestro", "metodo" ed allievo".

Il maestro che sceglierete di seguire deve avere la volontà di insegnarvi, se non è interessato ad insegnarvi state perdendo il vostro tempo.
Il maestro deve avere conoscenza di quello che insegna, non deve nascondervi niente ed essere sincero con voi. E questa è la sua parte!

Dovete accertarvi che esista un "metodo" didattico che è adotatto dal maestro e che vi guida nella pratica. Ogni 6 mesi di pratica dovreste essere in grado di valutare se ne sapete più di prima.

L'allievo si deve esercitare e deve lavorare per superare le sue difficoltà senza arrendersi e perseverando nella consapevolezza che il maestro, che osserva sempre e valuta il grado di impegno, è sempre sua disposizione. E questa è la vostra parte!

C'è bisogno di tempo. Non vi scoraggiate, nè entusiasmatevi troppo, continuate semplicemente a praticare.

E' chiaro che quanto sopra detto deve essere mediato in funzione della persona che si avvicina alla pratica.
Ad esempio, l'approccio per bambini e ragazzi deve essere diverso e specifico. Per essi l'aspetto ludico, di socializzazione e di inserimento in un ambiente sereno dove ognuno di loro possa sviluppare le proprie potenzialità è, secondo la nostra visione, l'obiettivo principale da perseguire.


I nostri corsi utilizzano tutti un percorso didattico elaborato negli anni di pratica da parte dei nostri istruttori e si è evoluto sulla base delle esperienze fatte.

Per i bambini ed i ragazzi, come detto prima, i corsi di Kung Fu sono stati pensati con l'obiettivo di sviluppare sia gli aspetti tecnico-marziali che quelli ludici e di socializzazione.
Viene posta particolare attenzione all'educazione al rispetto, proprio della disciplina marziale, sia verso il maestro che verso i compagni, allo sviluppo delle abilità motorie grazie alla richezza delle tecniche offerte dalle arti marziali cinesi, allo sviluppo della concentrazione e del’attenzione, alla crescita dell'autocontrollo e della sicurezza in se stessi.


Per gli adulti, invece, i corsi di Kung Fu si arricchiscono di tutte quelle caratteristiche tecniche propire dello studio degli stili tradizionali. Nel corso degli anni durante i quali abbiamo elaborato gli aspetti didattici del nostro metodo abbiamo cercato di trovare il giusto equilibrio tra il tradizionale metodo di studio delle forme (Tao Lu - sequenza di tecniche di lunghezza di esecuzione e complessità crescenti da considerarsi il lascito dei vecchi maestri ed il metodo con il quale questi hanno trasmesso la loro conoscenza) e la continua applicazione delle tecniche a coppie con l'obiettivo di sviluppare tecniche di autodifesa e combattimento coerenti con lo stile insegnato, fino a giungere al combattimento libero.

E quello del combattimento libero è uno dei punti fondamentali che dovete considerare nella vostra ricerca.
Dovete chiedervi se siete interessati a conoscere la tecnica marziale dello stile di Kung Fu che state studiando!
Molte scuole, infatti, limitano lo studio degli stili tradizionali alla pratica dei Tao Lu e, quando praticano il combattimento, adottano prevalentemente gli schemi del combattimento sportivo tipici del Sanda (combattimento sportivo del Kung Fu regolamentato dalle organizzazioni internazionali e nazionali di WuShu - Kung Fu). Poche scuole, invece, mantengono lo studio delle applicazioni marziali e del combattimento di stile ed è questo che consente di classificarle come scuole tradizionali rispetto ad altre interessate prevalentemente alla pratica sportiva.
Nelle scuole tradizionali di questo secondo tipo troverete il Kung Fu studiato ed utilizzato per la sua principale finalità: "quella di essere una delle più efficaci tecniche di autodifesa che siano state elaborate nella storia dell'uomo".



Ritornando alle informazioni che potete trovare sugli stili marziali cinesi considerate che, per rispondere ad una esigenza di classificazione (che è più occidentale che orientale), i sistemi marziali cinesi si classificano in base a diversi aspetti. I principali sono:
  • stili appartenenti al Nord o al Sud della Cina;
  • stili buddisti o stili taoisti;
  • stili interni o stili esterni.

Considerate, innanzi tutto che, in una visione macroscopica, i termini "interno" o "taoista" possono essere considerati sinonimi come anche i termini "buddista" o "esterno".

Nella nostra scuola sono presenti stili marziali che, in base ad una di queste classificazioni, sono stili sviluppatisi nel Sud della Cina. Il Tai Shing Pek Kwar è di orientazione buddista (quindi uno stile esterno) mentre gli stili di Wudang e lo stile Fu sono di orientazione taoista (e quindi stili interni).

Ma in buona sostanza, per il principiante che si avvicina alle discipline marziali cinesi, tutto questo, in cosa praticamente si concretizza?

La risposta è che la sostanziale differenza è nella struttura dell'allenamento.

Gli stili esterni hanno un approccio iniziale più fisico. Al lavoro sulla struttura muscolare e sulla parte atletica si affianca lo studio della tecnica marziale. Inizialmente questa prevede lo studio delle tecniche di percussione e dei calci e solo in un momento successivo si affiancano le tecniche di presa e di leva e le tecniche di atterramento.

Viceversa gli stili interni sono caratterizzati da un approccio profondamente diverso che richiede un lavoro iniziale prevalentemente basato sulla struttura articolare ed avente come obiettivo la scioltezza e la flessibilità. Il lavoro di identificazione e definizione di una "struttura" del corpo adeguata all'esecuzione delle tecniche proprie delle arti marziali interne è molto intenso ed impegna le risorse dei praticanti (sia fisiche che di concentrazione ed attenzione della mente) per lungo tempo al punto da essere prevalente nella fase iniziale dell'addestramento. Solo in un secondo tempo la tecnica marziale assume significato e viene praticata. E' chiaro che i vantaggi di una tale pratica dal punto di vista del benessere psico-fisico sono enormi.

Anche fermandosi alla sola pratica degli aspetti salutistici (ed è questa che interessa la massa dei praticanti degli stili interni), quindi ignorando la parte marziale, lo studio degli stili interni dimostra la sua efficacia nel mantenimento di una buona condizione di salute fisica e mentale.

Esplorando ancora la sfera del benessere psico-fisico una disciplina di grande interesse da noi praticata è quella del Qi Gong. Questa forma di ginnastica dolce è caratterizzata da un intenso lavoro sulla respirazione, sulla concentrazione mentale e su movimenti dolci ed energizzanti.
La pratica del Qi Gong, che sta comunque alla base dello studio degli stili interni, dona enormi vantaggi sul piano fisico, mentale e spirituale.




Sperando che questa breve introduzione sia stata utile, rinviamo gli interessati alla sezione "Discipline" nella quale si trovano ulteriori informazioni di dettaglio sulle nostre attività.


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Ultimo aggiornamento: 28.11.2012